Il programma Sport for change viene implementato e gestito direttamente da Fondazione Milan sui singoli presídi territoriali dove, oltre al lavoro con i ragazzi, si opera per favorire lo sviluppo di reti inclusive di servizi.
Nel caso di Sport for All Fondazione Milan ha il ruolo di collettore delle migliori esperienze del non profit italiano. Ricerca e supporta progetti innovativi che sappiano promuovere la pratica sportiva inclusiva per ragazzi disabili e a sviluppo tipico; finanzia la ricerca per dimostrarne l’impatto socio-educativo e riabilitativo.
Questa gestione, sempre più diretta e consapevole, ha permesso di valorizzare l’impatto generato dalle singole progettualità anche attraverso l’introduzione di nuovi sistemi di misurazione.
Dati di sintesi | 2014/2015 | 2015/2016 |
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Fondi raccolti da Fondazione Milan | - | € 482.298,89 |
Numero di giovani coinvolti dai programmi supportati o lanciati da Fondazione |
~ 10.000 | ~ 2.500 |
Numero di programmi operativi gestiti da FM | 3 | 2 |
Valore dei programmi operativi gestiti da FM | € 457.569,99 | € 130.903,28 |
Numero dei progetti sociali finanziati da FM | 8 | 7 |
Valore dei progetti sociali finanziati da FM | € 482.298,36 | € 344.891 |
Valore complessivo dell'investimento sostenuto da FM | € 939.868,35 | € 475.794 |
Sport for Change
Contesto
Il fenomeno della dispersione scolastica in Italia ha dimensioni allarmanti: i ragazzi tra i 10 e i 16 anni che abbandonano gli studi rappresentano il 17,6%. Un ragazzo di 15-16 anni reduce da un faticoso conseguimento della terza media non è quasi mai incentivato a proseguire gli studi, anche se le potenziali capacità esistono (Fonte: MIUR - Report 2013 dispersione scolastica).
Un secondo fenomeno che richiede attenzione è quello dei minori in conflitto con la legge. Sono infatti più di 16.000 i minorenni che nel 2015 sono stati segnalati dall’Autorità Giudiziaria a Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM), di cui l’11% con precedenti segnalazioni.
La nostra risposta
I presidi di Fondazione Milan nascono con lo scopo di accompagnare i ragazzi in difficoltà perché esclusi dal mondo della scuola e del lavoro e, spesso entrati nei circuiti penali, affinché proseguano gli studi e siano sostenuti nel reintegro successivo alle vicende legali.
I singoli presidi territoriali hanno l’obiettivo di sviluppare una rete di supporto all’inclusione dei giovani beneficiari. Infatti, affinché lo sport possa rappresentare uno strumento efficace di intervento sociale, è necessario l’apporto di diverse azioni educativo/formative che coinvolgano il tessuto sociale e comunitario.
Le agenzie educative, i gruppi informali, le imprese, e le realtà che nel complesso popolano il territorio di riferimento partecipano attivamente alla realizzazione del progetto, superando il ruolo di semplici soggetti invianti, ma sviluppando azioni coordinate e mirate per la crescita dei singoli ragazzi. Una rete solidale e strutturata crea condizioni favorevoli ai percorsi inclusivi dei ragazzi a cui vengono offerte così nuove opportunità per rimettersi in gioco.
I ragazzi intraprendono un percorso della durata di un anno con una equipe a loro dedicata: allenatore, educatore e psicologo. Il percorso è così strutturato:
- Attività continuativa di avviamento allo sport. Il gioco, come mezzo educativo sviluppa:
- la sfera motoria/tecnica nelle sue componenti percettive, nei suoi fattori esecutivi e coordinativi;
- la sfera cognitiva aumentando la capacità di osservazione, di analisi, di interpretazione dei problemi di gioco;
- la sfera relazionale, la scoperta degli altri, l'apprendimento sociale.
- Laboratori ludico espressivi (tra cui, ad esempio, musica, cartotecnica, videomaking) per favorire la socializzazione nel gruppo e le competenze espressive individuali, potenziando le capacità personali.
- Attività di orientamento e consulenza professionale per aiutare i ragazzi ad individuare un proprio progetto formativo e professionale, dando loro gli strumenti per orientarsi nel mondo del lavoro e cercare attivamente opportunità professionali. I ragazzi vengono supportati nella stesura del CV e della lettera di presentazione, oltre a prendere parte a simulazioni di colloqui e imparare ad utilizzare i canali per la ricerca attiva del lavoro.
- Accompagnamento psico-educativo individuale attraverso il quale i ragazzi possono comprendere le loro difficoltà e scoprire le loro risorse, i loro desideri e le loro aspettative così da essere suscitati e sostenuti nell’intraprendere un cammino di cambiamento.
Dati di sintesi | |
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Presidi attivati | 6 (Milano e Hinterland, Napoli) |
Beneficiari | 120 |
Istituzioni coinvolte (scuole, enti pubblici, realtà non profit) | 28 |
Aziende coinvolte | 6 |
Realtà artigiane | 13 |
Professionisti ingaggiati | 38 |
Laboratori realizzati | 10 |
Tirocini professionalizzanti | 32 |
Ragazzi che hanno conseguito il diploma di terza media | 36 |
Ragazzi che hanno proseguito gli studi iscrivendosi alle scuole superiori | 28 |
Ragazzi che hanno trovato lavoro | 6 |
Ragazzi impegnati in un percorso di inserimento lavorativo | 11 |
Monte ore di allenamenti sportivo | 1.300 |
Monte ore di lavoro complessivo | 5.300 |
Sport for all
Contesto
L’ONU, con la Carta Internazionale per l’educazione fisica e lo sport, ha da tempo sancito il diritto di “ogni essere umano di accedere all’educazione fisica e allo sport, che sono indispensabili allo sviluppo della sua personalità”. La promozione della pratica sportiva come elemento cruciale per la crescita dell’essere umano è stata ripresa e riaffermata anche nei testi successivi, in ultimo nella Convezione sul diritto alle persone con disabilità dove si vuole “assicurare che i bambini con disabilità abbiano eguale accesso rispetto agli altri bambini alla partecipazione ad attività ludiche, ricreative, di tempo libero e sportive”.
L’impegno di Fondazione Milan in questo senso è chiaro: garantire l’accesso e il sostegno alla pratica sportiva per i bambini e i ragazzi che, a causa della loro disabilità, rischiano di rimanerne esclusi1.
La nostra risposta
L’idea guida dell’azione di Fondazione Milan è quella di superare la logica assistenziale o riabilitativa, in favore della creazione di contesti inclusivi capaci di favorire la crescita umana di tutti coloro che vi prendono parte.
Su questi presupposti Fondazione Milan attiva collaborazioni pluriennali con soggetti con una solida esperienza sui temi della disabilità, ne sostiene lo sviluppo dell’attività sportiva di qualità e li affianca nella misurazione dell’impatto socio-educativo.
A partire da questa comunanza di intenti nel 2015 Fondazione Milan e Briantea84 hanno dato vita al progetto We Play-Football School che ha come finalità lo sviluppo di attività sportive integrate per ragazzi con disabilità intellettivo relazionale.
In particolare il progetto vuole realizzare un modello sportivo finalizzato al benessere del ragazzo con disabilità e prevede un duplice intervento:
- un percorso di avviamento alla pratica sportiva attraverso una vera e propria Scuola Calcio per ragazzi con disabilità intellettivo relazione in età scolare.
- un percorso di accesso all’attività agonistica integrata che vede in un'unica Squadra Top Level, iscritta al campionato CSI Open11, la partecipazione di ragazzi con disabilità e ragazzi normodotati.
Nel corso della stagione 2015-2016 sono stati coinvolti 31 ragazzi:
- 13 ragazzi con disabilità intellettiva di età compresa tra i 9 e i 18 anni, risiedenti nella struttura riabilitativa e di accoglienza de La Nostra Famiglia di Bosisio Parini (LC), hanno preso parte alla Scuola Calcio.
- 6 ragazzi con disabilità intellettiva di età compresa tra i 23 e i 37 anni, e 12 ragazzi normodotati di età compresa tra 21 e i 35 anni,hanno invece composto la squadra TOP Level che ha gareggiato nel campionato CSI OPEN 11.
1 Nell’anno scolastico 2014-2015 sono stati registrati: 86.985 alunni con disabilità nella scuola primaria; 66.863 nella scuola secondaria di primo grado. L’indagine è stata condotta da ISTAT e si riferisce ai soli studenti che necessitano di un insegnante di sostegno.
Scuola Calcio | |
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N. ragazzi coinvolti | 13 |
Età | 9-18 anni (2007-1997) |
N. complessivo allenamenti | 45 |
Totale ore di allenamento | 100 |
Numero attività extra a cui hanno preso parte i ragazzi | 8 |
Tasso di frequenza agli allenamenti | 92% |
Squadra Top Level | |
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N. ragazzi coinvolti | 18 |
Età atleti | 21-37 anni |
N. atleti con disabilità | 6 |
N. atleti normodotati | 12 |
N. partite campionato | 20 |
N. allenamenti | 49 |
Monte ore allenamenti | 74 |
N. attività extra a cui i ragazzi hanno preso parte | 6 |
Tasso di frequenza agli allenamenti | 85% (valore medio) |
Sport for Values
L’intento di Sport for Values è creare occasioni di incontro per promuovere i valori dello sport perché siano fonte di ispirazione e di guida per le nuove generazioni.
Molto particolare in quest’ottica è stato l’incontro dedicato a quattro scuole milanesi per dare uno spaccato dell’importanza dello sport anche in contesti di emergenza
Si è parlato di Sports for Peace, progetto promosso da UNHCR, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, e sostenuto da Fondazione Milan, in Libano; ed è stato possibile fornire ai giovani partecipanti un punto di vista differente sul quale discutere insieme.
Il Libano, un Paese di 4 milioni di abitanti, ospita oltre 1,1 milione di rifugiati siriani scappati dalla violenza, dalla persecuzione e dall’insicurezza. Oltre la metà dei rifugiati sono minori, ma solo 100mila hanno accesso alla scuola e frequentano i turni pomeridiani a causa di un sistema scolastico già poverissimo e sovraccarico.
Lo sport, in questo contesto, assume un ruolo straordinario nella promozione del benessere individuale e collettivo, oltre che della coesione sociale tra le diverse comunità presenti sul territorio libanese.
L’incontro ha visto la partecipazione di Rocco Giorgianni, Fondazione Milan, Federico Clementi, Direttore Raccolta Fondi UNHCR Italia Grecia e Portogallo, la testimonianza d’eccellenza di Antonello Bolis, e la partecipazione, in collegamento da Beirut, di Sara Baschetti, Project manager in Libano.
2mila le bambine e i bambini siriani e libanesi di età compresa tra i 6 e i 17 anni. 12 le strutture sportive ristrutturate e utilizzate in differenti aree del Libano. 84 gli allenatori formati e 200 i genitori che hanno partecipato a corsi sull’importanza della comunicazione non violenta e del dialogo, oltre che sulla protezione dei minori. Questi i numeri che ha fatto registrare il progetto e che hanno accesso la curiosità e l’entusiasmo dei ragazzi
Durante l’incontro è stato dato l’annuncio che l’impegno di Fondazione Milan in Libano continuerà anche nel 2016 e permetterà a novanta bambini siriani rifugiati in Libano di poter continuare il loro percorso di studi.
Milano Marathon
Per la prima volta nella sua storia Fondazione Milan ha chiamato a raccolta i runner per ritrovarsi insieme ai blocchi di partenza della Europ Assistance Relay Marathon, la staffetta non competitiva della Milano Marathon che si è snodata lungo le vie della città il 3 aprile 2016 ottenendo un grande successo, sia in termini di partecipazione che in termini di raccolta fondi.
180 i runner che hanno corso al nostro fianco, indossando i nostri colori e trasformandosi in nostri ambasciatori. Tra questi ci sono stati semplici amanti della corsa, sostenitori dei progetti di Fondazione Milan e campioni di solidarietà, tra cui l’ex cestista Claudio Coldebella, il fondista Fabio Pasini e il corridore Stefano Mei.
A loro si sono associati oltre 100 sostenitori che hanno manifestato la loro vicinanza donando tempo, aiutandoci gratuitamente nelle attività di comunicazione e partecipando alla parata finale. Tra questi Franco Baresi e Mauro Tassotti, arrivati ai blocchi di partenza di per dare gli ultimi consigli “sportivi” ai runner.
Le 74 le uscite stampa ci hanno aiutato a raccontare il lavoro quotidiano di Fondazione Milan e a raggiungere oltre 7mila nuovi follower che nei mesi di campagna hanno apprezzato i nostri obiettivi e vogliono continuare ad essere aggiornati sulle nostre attività.
Per Fondazione Milan aver partecipato alla Relay Marathon è stato mettersi alla prova con uno sport nuovo e con un nuovo modello di coinvolgimento.
La nostra è stata senza dubbio una scommessa vinta e il più grande successo è stato il coinvolgimento attivo di tanti che hanno deciso di mettersi in gioco a 360 gradi.
L’invito che abbiamo rivolto ai nostri sostenitori e a chi ha deciso di correre al nostro fianco, è stato di associare alla sfida sportiva una sfida solidale, chiedendo a tutte le staffette non solo di donare ma di coinvolgere le proprie reti di amici e conoscenti per raggiungere l’obiettivo di raccolta di 10mila euro.
In realtà anche la raccolta fondi è andata oltre le aspettative superando i 14mila euro, fondi interamente destinati a Play for Change, il programma grazie al quale ogni anno oltre 100 minori con problemi di dispersione scolastica e devianza minorile vengono aiutati a riprendere gli studi o a immettersi nel mercato del lavoro.
La cifra raccolta riuscirà a coprire circa 4 mesi di attività per 15 di ragazzi che, grazie al nostro aiuto, riusciranno a riprendere la scuola e mettersi al passo con i coetanei.
Il risultato è stato possibile anche grazie al grande coinvolgimento dei dipendenti del Milan che, per la prima volta, hanno avuto l’opportunità di attivarsi in prima persona a sostegno di Fondazione come runner, volontari e donatori.
Spinti dalla voglie di dare una mano concretamente e innamorati del progetto, 17 colleghi hanno deciso di affrontare gli allenamenti e i kilometri di corsa.
Tutto lo staff si è attivato per condividere la partecipazione di Fondazione Milan alla Europ Assistance Relay Marathon, cercando runner tra gli amici sportivi.
Nelle giornate preparatorie e durante la gara altri 19 colleghi hanno messo a disposizione tempo e competenze come volontari.
Al termine della giornata, trovarsi tutti insieme a percorrere gli ultimi 100 meri di gara in parata è stata un’emozione unica, una vera festa.
La Fondazione e i suoi sostenitori
Negli anni la Fondazione Milan ha investito nell’accrescimento del Capitale Relazionale, il valore della relazione con i nostri sostenitori, le realtà aziendali, le reti territoriali e la comunità e della reputazione che nel tempo la Fondazione ha saputo sviluppare.
In particolare, creare ponti tra lo sport e gli istituti educativi tradizionali è diventato sempre più importante con l'obiettivo di creare una rete di relazioni significative e stabili, pur mantenendo intatte le identità di ciascun attore in gioco.
Associazioni sportive dilettantistiche, scuole primarie e secondarie di 1° e 2° grado, centri di formazione professionale, università sono diventate il fulcro del nostro modello di contrasto all’esclusione scolastica, lavorativa e sociale.
Tante aziende sia tramite donazioni materiali che di servizi, hanno sposato la nostra logica di intervento e migliaia di sostenitori - donando tempo, denaro, competenze, attrezzature – ci hanno consentito di portare avanti con passione le nostre attività.
Fondazione Milan Onlus mira a garantire a tutti questi soggetti trasparenza e correttezza nella gestione dei progetti e dei fondi.
In quest’ottica ha ampliato con successo la sua presenza sui social media, con l’obiettivo di interagire con la comunità e condividere informazioni e opinioni. Per rendere Facebook un luogo di incontro e discussione, è stata data la possibilità a tutti di commentare, pubblicare liberamente sulla bacheca e inviare messaggi privati. Nonostante la fan base sia cresciuta dell’11%, a tutti viene data risposta entro 1 giorno.
Per rendere i contenuti più fruibili sono state create più pagine geolocalizzate per rivolgerci ai nostri sostenitori nella loro lingua di preferenza.
Il consolidamento del rapporto con la comunità mediatica si è realizzato anche attraverso l’organizzazione di incontri ad hoc con la stampa su temi specifici; tra questi, hanno riscontrato notevole interesse la comunicazione del Convegno Sport for Peace del 24 novembre 2015, della partecipazione di Fondazione alla Relay Marathon e il torneo Play for Change svoltosi a Bollate il giorno 9 febbraio 2016. Incontri e iniziative che hanno prodotto numerosi articoli su testate giornalistiche. Nel corso della stagione sono state registrati circa 1.000 tra articoli e news sulla stampa cartacea e digitale.
Una composizione diversificata della fonti e un attento equilibrio degli impieghi, questa è la fotografia della sostenibilità economica di Fondazione Milan.
Ottimizzando le spese generali e investendo sullo sviluppo, nella stagione 2015-2016 è stato possibile destinare ai progetti € 475.794.
Pur non raccogliendo contributi pubblici, abbiamo infatti accresciuto la nostra capacità di raccogliere fondi da privati, enti erogativi e aziende.
Tali livelli di fidelizzazione, avvalorano l’efficacia del nuovo modello multicanale, dell’attenzione nella progettazione di servizi, delle iniziative di ascolto e trasparenza.
Proprio per questo motivo amplieremo la nostra presenza sui principali social media e cercheremo sempre nuove occasioni per coinvolgere direttamente e di persona i nostri sostenitori e farli sentire parte della nostra squadra.
Fondazione Milan Onlus è una non profit, non potrebbe vivere senza i suoi volontari e i suoi sostenitori. Abbiamo bisogno anche di te.
Dati di sintesi | 2014/2015 | 2015/2016 |
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Numero fan su Facebook di Fondazione Milan | 157.126 | 177.956 |
Engagement Totale: n. di interazioni (like, commenti, share) | 136.816 | 161.922 |
Utenti Ingaggiati - utenti complessivi: n. di utenti che hanno interagito con Fondazione Milan |
127.347 | 222.670 |
Utenti unici che hanno interagito | 783.938 | 219.040 |
Utenti Ingaggiati - utenti complessivi: n. di utenti che hanno interagito con Fondazione Milan in media ogni mese |
10.612 | 18.555 |
Tempo di risposta medio (o massimo) ai fans su Facebook | 72 h | 34 h |